Il portale del Giubileo salvato dalla frana 

Sul belvedere che guarda il mare Adriatico e le isole Tremiti, c’è un muro solitario con un portale in pietra di Maiella. 

Nella cuspide del XIII secolo, la Madonna porta in braccio un Gesù bambino che, stranamente, reca in testa una corona regale.  

Si tratta degli unici resti della chiesa di San Pietro, distrutta da una frana nel 1956 e gelosamente conservati dai vastesi perché, ancora oggi, chiunque attraversi quella porta la terza domenica di gennaio, ottiene la remissione di tutti i propri peccati. 

Questo privilegio, chiamato “Giubileo dei Vastesi” e ancora oggi valido per la Chiesa Cattolica, fu concesso da Pio VI per celebrare i 500 anni da un importante fatto storico: l’arrivo a Vasto il 7 febbraio 1177 di papa Alessandro III che trovò rifugio proprio nella chiesa di San Pietro difesa da ben sette castelli dei Templari attorno a quel piccolo borgo. 

Scampato il pericolo, il 9 marzo, Alessandro, sempre sotto la protezione dei Templari, ripartì per raggiungere Venezia. Qui incontrò il suo acerrimo nemico Federico Barbarossa che, dopo anni di scontri, si inchinò a lui riconoscendo la superiorità del potere papale su quello imperiale. 

Da quel successo che, per molti aspetti, apparve al papa come un miracolo, derivò la riconoscenza verso San Pietro e verso il borgo di Vasto, riconoscenza resa perpetua dall’istituzione del Giubileo dei Vastesi. Ancora oggi questa riconoscenza riesce a tenere in piedi il muro di un’antica chiesa che poggiava su di un costone franato verso il mare tanti anni fa.   

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